La sintesi qui presentata è relativa ai principali composti ovvero
Le sorgenti emissive sono classificate secondo la nomenclatura standard europea SNAP ’97 (Selected Nomenclature for Air Pollution) che, come livello di aggregazione più ampio, le divide in 11 macrosettori.
Le emissioni di PM10 sono stimate per il 2019 in 19.506,21 tonnellate derivanti principalmente dalla combustione in ambito domestico e nel settore terziario e agricolo, prevalentemente di biomassa legnosa.
Dal punto di vista delle fonti di emissione infatti, i macrosettori che maggiormente contribuiscono alle emissioni di PM10 sono:
Le emissioni di PM10 hanno registrato una diminuzione, tornando ai livelli emissivi del 2015. Tale riduzione ha interessato quasi tutti i macrosettori, con un’incidenza variabile. Gli unici macrosettori che hanno mostrato un incremento sono:
1. trasporti stradali (+6%, da 2.002 t/a del 2017 a 2.117 t/a del 2019);
2. settore agricolo (+10%, da 870 t/a del 2017 a 959 t/a del 2019);
3. attività di produzione industriale che non prevedono processi di combustione (processi senza combustione, +3%, da 936 t/a del 2017 a 966 t/a del 2019).
Le emissioni di NOx sono stimate per il 2019 in 51.207,47 tonnellate derivanti principalmente dai trasporti stradali. Dal punto di vista delle fonti di emissione infatti, i macrosettori che maggiormente contribuiscono maggiormante alle emissioni di NOx sono:
Per quanto riguarda gli ossidi di azoto si osserva un lieve incremento delle emissioni. Tale crescita è attribuibile per il 70% all’aumento del carico emissivo del macrosettore legato agli impianti di produzione di energia e di trasformazione delle materie prime funzionali alla produzione di energia elettrica (Combustione nell’industria dell’energia e trasformazione fonti energetiche), che passa da 2.570 t/a del 2017 a 3.773 t/a del 2019. Si registra, inoltre, un aumento delle emissioni derivanti dai trasporti stradali (+3%, da 27.735 t/a del 2017 a 28.466 t/a del 2019).
Le emissioni regionali di ossidi di zolfo sono stimate per il 2019 in 4.377,73 tonnellate derivanti prevalentemente da processi di combustione. Dal punto di vista delle fonti di emissione infatti, i macrosettori che maggiormente contribuiscono alle emissioni di SOx sono:
Per quanto concerne gli ossidi di zolfo, l’andamento complessivo delle emissioni continua a mostrare una diminuzione. Rispetto all’anno 2017, si osserva una riduzione dei contributi provenienti da tutti i macrosettori coinvolti, ad eccezione di:
Le emissioni regionali di ossidi di zolfo sono stimate per il 2019 in 11.191,99 tonnellate derivanti prevalentemente dall’agricoltura. Dal punto di vista delle fonti di emissione infatti, i macrosettori che maggiormente contribuiscono emissioni di ammoniaca sono:
Le emissioni di ammoniaca si mantengono pressoché stabili, con una lieve riduzione rispetto al 2017. Analizzando i vari macrosettori, si osserva una significativa diminuzione del carico emissivo attribuibile al settore geotermico (-38% da 3.291 t/a del 2017 a 2.046 t/a del 2019) rispetto alle emissioni del 2017, mentre si registra un incremento del 14% nel settore agricolo da 5.645 t/a del 2017 a 6.441 t/a del 2019).
Le emissioni regionali di composti organici volatili non metanici per il 2019 sono stimate in 68.763,20 tonnellate, imputabili principalmente all’uso di solventi:
Le emissioni di composti organici volatili non metanici si sono mantenute stabili, registrando una debole riduzione principalmente attribuibile alla diminuzione del carico emissivo del macrosettore relativo agli impianti di combustione non industriali.